top of page
fuoco

FLEGIAS

5.png

CANTO VIII, VERSI 13-24

Corda non pinse mai da sé saetta 
che sì corresse via per l’aere snella, 
com’io vidi una nave piccioletta

 

venir per l’acqua verso noi in quella, 
sotto ’l governo d’un sol galeoto, 
che gridava: «Or se’ giunta, anima fella!».

 

«Flegïàs, Flegïàs, tu gridi a vòto», 
disse lo mio segnore, «a questa volta: 
più non ci avrai che sol passando il loto».

 

Qual è colui che grande inganno ascolta 
che li sia fatto, e poi se ne rammarca, 
fecesi Flegïàs ne l’ira accolta.   

PARAFRASI

La corda di un arco non scoccò mai una freccia che fendesse l'aria così veloce, come io vidi una piccola barca venire verso di noi in quel momento nell'acqua, governata da un solo timoniere, che gridava: «Finalmente sei arrivata, anima malvagia!» 


Il mio maestro disse: «Flegiàs, Flegiàs, tu gridi invano questa volta: verremo con te solo per attraversare la palude». 


Come colui che ascolta un grande inganno che gli è stato fatto, e poi se ne rammarica, così fece Flegiàs ardendo d'ira. 

INFORMAZIONI

CANTO VIII

 

Siamo nel canto VIII, in cui Flegias traghetta Dante e Virgilio nella palude dello Stige. Flegias scambia Dante per un dannato, ma Virgilio lo zittisce. Dante inizia a sentire dei lamenti angosciosi, ormai sono vicini alla città infernale di Dite, dove il fuoco eterno riscalda le mura della città rendendole di colore rossastro. 

​

Ci troviamo nel V cerchio, dove lo Stige, uno dei fiumi infernali, forma la palude che circonda la città di Dite, in cui vengono puniti gli iracondi e gli accidiosi.

 

Gli iracondi sono immersi nel fango dello Stige e si colpiscono tra loro con schiaffi, pugni e morsi. Sott'acqua ci sono poi gli accidiosi, ovvero gli iracondi che non sfogarono la loro rabbia in vita ma trattennero il desiderio di vendetta. Essi ripetono un ritornello in cui confessano la loro colpa, facendo gorgogliare la superficie dell'acqua.

​

​

IL MOSTRO

 

Flegias, è un personaggio mitologico. Il Flegias dantesco, però, della tradizione mitologica mantiene solo il carattere, in quanto Dante reinterpreta questa figura per avvicinarla al suo punto di vista cristiano-medievale. Flegias custodisce la palude dello Stige e punisce le anime degli iracondi. Potrebbe però essere anche il traghettatore delle anime destinate alla parte più bassa dell’Inferno. Questo mostro urla rabbiosamente e, anche quando è in silenzio, si mostra gonfio di rabbia repressa. 

​

bottom of page